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giovedì 1 aprile 2021

Il terzo mestiere di Primo Levi

Si scrive per «comunicare», dunque «con ordine e chiarezza». La chimica aiuta: “Conduce ad un abito mentale di chiarezza”. Primo Levi crebbe linguista, tra curiosità e scherzi di parole. Poi si iscrisse a chimica, anche per uscire dal vuoto linguaggio del regime. E non  se ne è pentito: “Ricordo ancora la prima lezione del professor Ponzio, in cui avevo notizie chiare, precise, controllabili,  senza parole inutili, espresse in un linguaggio che mi piaceva straordinariamente, anche dal punto di vista letterario: un linguaggio definito, essenziale”. Anche Galileo si esprime così – che ebbe anche lui momenti brutti, ma non bruttissimi come Primo Levi: il linguaggio aiuta, può essere veicolo di resistenza.
Un “chimico” non semplice, però: Primo Levi è stato un ricercatore, di linguistica. Specie delle forme popolari e dirette – colloquiali, dialettali – che Beccaria mette in mostra, analizzando “L’altrui mestiere” e “Il sistema periodico”, e soffermandosi sulle reiterate enunciazioni dello scrittore su due temi in particolare, lo “scrivere chiaro” e le “due culture”. Partendo dall’enunciato, ricavabile da scritti vari e interviste, che la linguistica era la sua vocazione fin da ragazzo, e resta, sebbene da autodidatta, il suo “terzo mestiere”. Levi è stato anche, nei decenni in cui l’intellettualità si separava dalla scienza e dalla tecnica, uomo delle due culture, a suo agio in entrambe. E col mondo, dell’umo-uomo e dell’uomo-bestia non solo, ma degli animali, e delle cose. I suoi animali hanno una psicologia. Gli “elementi” hanno personalità – è autore di racconti straordinari sugli elementi “vivi”, senza scadere nel fantascientifico. Per una scrittura ordinata, si, ma piena di anomalie, ossimori, idiotismi, apposizioni asintattiche.
Una integrazione alla lettura di Primo Levi. Non nuova, è di Mengaldo in varie trattazioni, e di Ernesto Ferrero nel suo “Primo Levi” Einaudi – ma già di Calvino. Nonché dello stesso Beccaria  in un lungo saggio sui due mestieri di Levi, qui integrato e risistemato in quattro capitoli. La riscrittura è anch’essa semplice e accattivante, alla maniera dello scrittore che analizza.   
Gian Luigi Beccaria,
I «mestieri» di Primo Levi, Sellerio, pp.129 €12

I due mestieri, free online

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