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giovedì 16 marzo 2023

Guerra alla Cina, ma non troppo

La presidenza Biden ha accentuato la politica di confrontation con la Cina di Xi, avviata sotto la presidenza Trump. Estendendola dal commercio alla pressione militare, con la riapertura della questione Taiwan, il riarmo atomico dell’Australia, l’estensione dell’area d’interesse Nato all’Indo-Pacifico. Ma solo in chiave di deterrenza.
Quattro imponenti fattori rendono implausibile il passaggio dalla sfida al conflitto, anche solo economico. L’enorme quantità di investimenti americani in Cina. L’enorme quantità di debito federale americano sottoscritto dal risparmio cinese. La grande opportunità che il mercato cinese offre sempre come sbocco anche americano. La riluttanza degli alleati a marciare contro la Cina, della Germania, il Giappone, la Corea del Sud, anche solo sul piano economico (finanziario, industriale, commerciale).

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