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lunedì 11 marzo 2013

Perché non processare De Magistris?

Della caduta del governo Prodi nel 2008 De Magistris fu l’autore e non De Gregorio, con parole e opere. Con atti giudiziari avventati e abortiti,cioè, ma con molte interviste. Tra esse famose santorate, molto propagandate apparizioni in tv. Alla Rai, non in una qualsiasi tv scandalistica, eretta a tribunale di condanna in absentia – dove Santoro lo presentava come “magistrato figlio di magistrati nipote di magistrati”, nobilitando pure il nepotismo (la Rai è pozzo di nefandezze senza fondo). Berlusconi avrà le sue colpe, ma in subordine: se qualcuno c’è da processare per la caduta di Prodi, questi è il sindaco di Napoli, che con le sue false indagini, colpì Mastella, fece cadere Prodi, e si preparò l’ascesa politica.
Lo stesso Prodi De Magistris, che allora non nascondeva di essere fascistoide, tentò d’incriminare come capo di una loggia massonica coperta a San Marino, costituita allo scopo di gestire i fondi europei per la formazione professionale in Calabria. La Calabria c’entrava perché De Magistris era relegato alla procura di Catanzaro, che per un nobile napoletano è un’offesa – e forse lo era, era una punizione, il sindaco non è nato ieri.
Ottenuto l’avvicinamento, sebbene a Santa Maria Capua Vetere, da lì partiva l’affondo di De Magistris contro Mastella, e quindi Prodi, di cui Mastella era ministro della Giustizia. Anche contro la disprezzata Catanzaro: una colonna mobile fu mandata di notte da Santa Maria Capua Vetere a Catanzaro, 425 km, 850 andata e ritorno, a occupare la cittadina e perquisire gli uffici giudiziari.
Non potendosi nulla contro Mastella, l’accusa questa volta fu rivolta alla moglie di Mastella.
La favola del golpe one man di De Magistris ha due morali. Che Prodi non ha mai chiesto conto all’ex giudice della persecuzione. Che la Giustizia – né il ministero né il Csm – ha mai presentato il conto a De Magistris del raid notturno in massa, senza alcun indizio di reato, contro Catanzaro.
Ambiguamente colorandosi di arancione, De Magistris politico si fa catalogare di sinistra. Ed è questo che lo protegge, più forse dei suoi camerati alla Procura di Napoli. Mentre è uno di destra – è uno che non lavora, ma se gli cápita è di destra. In Calabria ha fatto in otto anni tre processi, tutti fasulli. Sapendo che erano fasulli. Per colpire il centrosinistra, in Basilicata, in Calabria, e a Roma – qui mettendo Prodi a capo della loggia.

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