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venerdì 15 marzo 2013

Vendetta lombarda

Dunque, abbiamo rischiato di avere la chiesa milanesizzata, anche la chiesa. E non nel senso di un papa milanese, quale è stato con insistenza propagandato per settimane, il cardinale Scola. Ma della vendetta lombarda, della cronica, anche minuta, guerra civile cui Milano ci ha abituati tra interessi contrapposti. Per fortuna la chiesa è più grande e non soccombe, al contrario dell’Italia: i cardinali in massa hanno spento sul nascere la faida.
Il blocco anti-Scola è stato formato dal cardinale Re, di Brescia, e dai cardinali Bertone e Sodano. A questi, piemontesi, segretario e ex segretario di Stato, brucia ancora l’attacco lombardo alla sanità vaticana, al San Raffaele e al Gemelli. Al cardinale Re le critiche, per quanto “ecumeniche”, dello stesso Scola. Gli altri elettori lombardi, Nicora e Coccolpamerio, si sono schierati con Scola quando la sconfitta era già decisa – Scola era a loro sospetto in quanto vicino a Comunione e Liberazione. Nicora e Re sono  cardinali d Bazoli.
Di fronte alla scelta del conclave, del papa-che-non-le-manda-a-dire, la manovra lombarda può sembrare ridicola. Ma insidiosa lo è stata. Anche la contromossa, del resto, si può dire una vendetta lombarda.

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