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mercoledì 27 marzo 2013

Sarà un “Corriere” meno democrat

È stato detto infine in assemblea, e il comitato di redazione lo ha capito: tagliare 110 giornalisti su 355, nel prodotto più valido del gruppo, è uccidere questo prodotto, di proposito, tntarci perlomeno. Parliamo del “Corriere della sera”. L’editore Rcs vuole punirlo anche se è il cespite migliore del gruppo, e quello che non dà problemi. Ora rimane al cdr di chiedersi il perché.
Ma tutti lo sanno. Il “Corriere della sera” è “troppo” democrat. Troppo servilmente cioè, di partito più che di opinione, e nel partito centralista democratico – cioè, alla vecchia maniera, subordinato alla “linea” del segretario. Le cronache cittadine specialmente, con l’eccezione di Firenze e Napoli, sono illegibilmente succubi. Il calo diffusionale sarebbe proporzionale al grado dello schieramento, la proprietà ne avrebbe i numeri.
Sia i vecchi proprietari – Rotelli-Bazoli – che i nuovi – Della Valle – concordano su questa diagnosi del management. E su questo potrebbero anche trova una intesa per la ricapitalizzazione.
La riduzione di un terzo dell’organico è anche uno schiaffo alla direzione De Bortoli. Il cui ritorno al vertice del giornale era inteso a dargli autorevolezza nel senso dell’autonomia dalle vecchie alchimie.

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