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lunedì 10 giugno 2013

La destra svanita

Con Alemanno l’ultimo personaggio ex Msi svanisce. Evapora, senza traccia, neanche la nuvoletta di fumo. È singolare l’inettitudine politica di Fini e i suoi colonnelli – e da apprezzare tanto più forse Berlusconi, che ne ha spremuto qualcosa. La destra-destra non ha espresso niente al governo, di progetti, di legge, di orizzonte culturale: da fascista si è voluta liberale, ma senza idee. E niente negli enti locali, di buona amministrazione. A Roma, che generosa li ha più volte votati, non hanno dato nulla e si sono dovuti subito rimpiazzare: Storace, Polverini, Alemanno, per incapacità manifesta, talvolta con ignominia.
L’unica traccia è antistorica, nei movimenti migratori che l’ex Msi ha voluto occupare. Dove ha fatto tutto il contrario di quanto la situazione esige. Con la Bossi-Fini ha reso l’obbligatoria, utile, regolarizzazione degli immigrati un percorso da gioco dell’oca. Mentre col voto agli emigrati ha rilanciato lo jus sanguinis quando si era fisiologicamente già spento, alla terza o quarta generazione. Con masse di latinoamericani che ogni volta, invitati perentoriamente dai consolati, devono chiedersi febbrilmente cosa è il partito Democratico, se non è quello di Berlusconi.

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