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lunedì 23 marzo 2015

I fuori legge

Che due pesi e due misure non solo ci siano, è successo spesso nella storia della Repubblica, ma che vengano esibite, questo è uno scandalo. Che vengano esibite impunemente uno scandalo doppio.
Non si può simpatizzare con Lupi o Di Girolamo, due chiacchieroni, ministerialisti e voltagabbana, ma è un fatto che il partito Democratico ne ha preteso le dimissioni per la forza delle indiscrezioni. Mentre tiene saldi ai loro posti quattro o cinque vice-ministri che invece sono inquisiti. E della legge Severino, imposta appena ieri contro Berlusconi, chiede l’immediata revisione alla Corte Costituzionale, dovendosi applicare a De Magistris e De Luca, suoi pilastri campani. L’avvocato Severino era stata fata ministro della giustizia da Napolitano proprio per fare la legge.
Poi dice che il paese vota a destra. Che tanta soperchieria passi, è dubbio. Non è più strafottenza, è un modo d’essere bi o trigenerazionale, non è democratico, e non è sopportato dai più.  La reazione a tanta prepotenza è stata la fonte maggiore del successo di Berlusconi, costante malgrado l’incapacità dell’uomo. Che due pesi e due misure per la stessa legge vengano praticati impunemente è cioè ancora da vedere. Vale per l’opinione pubblica, ne misura la mediocrità, ma non per l’elettorato, da tempo autonomo da media e giornali. Dal Pd, un partito così borghese, pieno di se stesso.
La sinistra non è nuova all’esercizio privato della giustizia. Ma con tanta compattezza, di carabinieri, procure, tribunali e corte costituzionale, non ha mai potuto. Con tanta spudoratezza, anche, non ha osato. Nel silenzio di Mattarella - che non sembra ma è il presidente della Repubblica. L’opinione pubblica consente tanta supponenza. Col caso limite del Buzzi di Mafia Capitale, che è a Roma l’uomo del ministro Poletti, e lo si muta in uomo di Alemanno. Ma chi ci crede?   
Ma forse non è la sinistra, che qualche pudore ce lo deve avere, almeno in petto, più giusto è dire Renzi. Che invece si stramanifesta: un grosso equivoco, un nuovo-vecchio democristiano, un uomo di potere. Che prospera distribuendo soldi, alle famiglie, alle imprese, ai precari della scuola e alla scuola – e per le poste, l’altro feudo di voti milionario? Soldi che non si sa ancora dove prende. Ma potrebbero non bastargli, la diffidenza è vigile.

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