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giovedì 12 marzo 2015

Ma che calcio è?

Partita epica, apparentemente, nella migliore tradizione del calcio giocato: una squadra in dieci, priva per tre quarti della partita del suo campione, batte l’avversaria più qualificata, sul suo campo. Chelsea-Paris Saint Germani potrebbe essere stata questo. Ma chi ha seguito la partita si stropicciava gli occhi: due ore di capricci del Chelsea, con un arbitro impegnato a favorirlo, Bjorn Kuipers per la storia – non tutt’e due le ore: al centodiciannovesimo minuto, alla fine dei supplementari, Kuipers s’è voluto equanime.
Una dozzina di falli tattici del Chelsea per impedire il contropiede Psg mai sanzionati - al più qualche punizione, al rallentatore, come voleva il Chelsea. Rimostranze e provocazioni a cascata del Chelsea sanzionate con cartellino giallo, ai francesi. Specie quelle di Diego Costa, un prim’attore col ghigno stampato, sfottente. Fallo lieve di Ibrahimovic, il giocatore chiave del Psg, ed espulsione. È stato come se Kuipers se l’aspettasse..
Nella scena dell’espulsione, una foto che spopola sui siti britannici mostra nove giocatori del Chelsea che pressano l’incredibile arbitro. Mentre il decimo, Oscar, simula a terra dolori che non ha – sarà sostituito ma perché fuori partita. Una scena “disgustosa”, “ignominiosa”, “disonorevole”, scrivono commentatori e giornali. Oscar non era antipatico, quando era allenato da Benitez, ma a 23 anni fa ora un brutto effetto. Tanto più che il fallo era suo, a gamba tesa, e non di Ibrahimovic, che invece piega il piede, per evitare l’impatto. Ma che dire dell’arbitro? Un cretino non può essere.
Un arbitro talmente incapace che si preferirebbe pensarlo comprato. O è della mafia di Mourinho? O di quella di Abramovic? E del calcio? Si capiva che il Chelsea doveva passare il turno. Forse per tenere aggiogato allo schermo il pubblico britannico, che è più calcistico di quello francese, unica squadra isolana ancora in gara, dopo l’eliminazione quasi certa di Arsenal e Manchester City, sconfitti in casa all’andata.
E che dire dell’espulsione record a Monaco, a tre minuti non ancora trascorsi dall’inizio? Il Bayern aveva paura dello 0-0 dell’andata. Di una squadretta che costa un decimo. O di quella del torinista Benassi a San Pietroburgo - sempre al minuto 29, sarà la scadenza canonica per gli arbitri eterodiretti? Ci vuole lo Zenit nel torneo, almeno una squadra russa, per tenere agganciato il pubblico russo sterminato.
Sarà la logica Lotito applicata alla Champions – che ci sta a fare lo Shakhtar Donetsk, o il Torino?

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