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martedì 19 gennaio 2016

Col Monte dei Paschi crolla l’Italia

Il Monte dei Paschi è sotto attacco. E col Monte dei Paschi tutte le banche italiane. Un nuovo 2011 si preannuncia, un’altra gelata per l’Italia: i banchieri non dormono più da quarantott’ore, sulla soglia del panico, con chiunque di essi si parli. I pareri divergono, le paure sono di diverso grado, ma alcuni dati sono ovvi per tutti.
Non si tratta di operazioni di Borsa, l’attacco è concentrico e preordinato. E non c’è dubbio che col Monte dei Paschi tutto il sistema creditizio è sotto attacco. Un punto di forza è diventato debolezza. L’Italia è sotto attacco.
Come sia stato e sia possibile è l’esito di più fattori – i pareri sono più dissimili su questo. Una Consob e un Banca d’Italia incapaci. Una Piazza Affari succursale della City, nella vocazione provinciale di Milano. Con oscillazioni da mercato del Terzo mondo – una volatilità perfino eccessiva, spregiudicata, offensiva per un paese industriale avanzato. Questa stessa vocazione provinciale che impedisce di prendere coscienza dei dati di fatto. L’informazione economica ridotta a cazzeggio: di stronzate e esoterismi (bail-in, non performing loan, car, crar, step..) favoriscono la speculazione inducendo alla diffidenza. Un governo che ha fatto il passo più lungo di quanto percepisca: sfidare l’“Europa”.
Ma le cause, che dividono i banchieri, sono inimportanti. Il problema da tutti condiviso è che non c’è una difesa. 

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