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lunedì 19 settembre 2016

I mussulmani per Trump

 Il copione ripete la campagna elettorale del 1980, quando l’impresentabile Reagan sconfisse il presidente uscente Carter: oggi come allora l’islam fanatizzato lavorò per l’estrema destra. Il fatto fu rivendicato nelle piazze di Teheran dopo la vittoria di Reagan, allora l’estremismo islamico aveva sede a Teheran, anzi vi era stato inventato dall’ayatollah Khomeini, per lo “stardicamento dell’Occidente”, senza meno.
Non  lo è di proposito, ma sì di fatto: l’estremismo, o reazione, occidentale ha una sua constituency forte, se non determinante, nell’islam più fanatico. Non importa che Trump voglia buttare  i mussulmani d’America a mare. Anche nel 1980 Reagan prometteva guerra a oltranza contro l’Iran. Che non faceva terrorismo all’estero, come oggi l’Is, ma aveva fato di peggio, aveva assaltato l’amabsciata americana a Teheran, e teneva una cinquantina di persone, americani e iraniani, diplomatici e amministrativi, in ostaggio. Non per riscatto né per unop scambio politico, così come oggi il terrorismo diffuso dell’Is.
Solo il seguito di allora appare difficile che si ripeta, se l’Is riuscirà a far eleggere Trump. È difficile che Trump si accordi con l’Is, come Reagan fece con Khomeini contro Saddam, nell’operazione Iran-Contra.

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