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lunedì 23 gennaio 2017

Abbattere l’Italia per abbattere l’euro

Dbrs declassa l’Italia al livello spazzatura, meno del Burundi. È possibile? È avvenuto. L’Italia onora il debito, naturalmente, ma pagherà per questo uno o due miliardi di interessi in più.
È un trucco per far guadagnare questo miliardo, in parte o in tutto, ai due soci dell’agenzia di rating, i fondi Carlyle e Warburg Pincus. Ma non solo.
Dbrs, ex Dominion Bond Rating Service, figura canadese, e a questo titolo è stata ammessa a valutare i debiti europei dalla Bce, come contraltare alle tre agenzie americane, Standard and Poor’s, Moody’s e Fitch. Nel 2008, dopo lo scandalo dei mutui americani, che le tre avevano gonfiato. Invece di creare un’agenzia europea che competesse con le americane. Ma Dbrs è più americana delle altre - più sul mercato, più speculativa.
Fra le tante debolezze dell’euro, questa del rating non è la minore. Anche perché di agevole soluzione, se la Bce non si opponesse. Ed una delle più pericolose: delle tante offensive  americane contro la “Fortezze Europa” e l’euro, quella condotta attraverso le agenzie di rating è la più lucrosa e insidiosa. L’offensiva è da alcuni anni contro l’Italia nell’aspettativa che faccia saltare in qualche modo la Ue e l’euro.
La fiducia della Bce nelle quattro agenzie di rating contrasta d’altra parte con la fiducia nelle stesse  delle autorità di controllo americane, la Sec, Security and Exchange Commission, e il ministero della Giustizia. Le agenzie di rating agiscono senza garanzie di indipendenza, per guadagnare, e far guadagnare i loro soci, fondi e banche.
Ciò è stato provato negli Usa. Dove Standard and Poor’s ha patteggiato una multa da 1,4 miliardi di dollari per comportamenti scorretti, e Moody’s sta patteggiando per poco meno di un miliardo. Il socio di maggioranza di Dbrs, Carlyle, nel 2008 chiuse insolvente per 16 miliardi di dollari.

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