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domenica 29 gennaio 2017

Un amore di sogno nella terra dei sogni

Un attacco sfolgorante: l’autostrada – l’incubo di Los Angeles – sballa al ballo. Una storia d’amore memorabile, per semplicità – perdersi e ritrovarsi. Due facce non scontate, Emma Stone e Ryan Gosling. E la musica naturalmente, con la celebrazione-epicedio del jazz. Si spiega l’euforia da Oscar che attornia il musical.
Hollywood ama celebrarsi, e la storia è di chi ci prova e riprova attorno al cinema: realizzare il sogno. Ma Chazelle dev’essere un genio, che a trent’anni e alla seconda prova gestisce un semi-kolossal, pieno di caratteristi e figuranti, e redime il tutto: sfiora quasi di programma tutto ciò che è scontato, con numerose citazioni per chi non ne fosse ancora al corrente, e lo fa avvincente.
Un poema della vita come è e come potrebbe – avrebbe potuto – essere. Senza porte girevoli, e senza nemmeno malinconie, giusto quel poco che serve per dirsi “è sempre bello!”. La-la Land, con e senza i trattino, secondo il dizionario Cambridge è “pensare che cose impossibili”, qui incontrarsi in un sorpasso, “possano succedere”. O anche: “il regno della fantasia e del make-believe”, tra favola e simulazione. O della terra del “mai mai”. Secondo il Collins, che è più aggiornato, viene chiamata così Los Angeles, e in particolare Hollywood. Un posto reale e insieme immaginario, dove le fantasie non sono proibite e sono anzi da coltivare.
Damien Chazelle, La La Land

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