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sabato 20 maggio 2017

Il vero Heidegger è a fumetti

In copertina un paio di scarponi, e un mulino a vento. In prima pagina “Che cos’è è?” Con la considerazione: è la parola più usata, è difficile parlare, scrivere, pensare senza di essa, ma pochi se lo chiedono. Pochi si chiedono qualcosa, in verità. Ma il nocciolo di Heidegger è questo: per lui questa omissione è astonishing - Heidegger farebbe il pastore della Meraviglia nel presepe. Il Filosofo Bino, come colui che rifece la Grecia. O Trino, mettendo nel conto sant’Agostino, benché disprezzi il latino come lingua filosofica. 
Heidegger non ha molto credito in inglese. “Sprazzi di sorprendente ignoranza, distorsione senza scrupoli e quello che benevolmente si descriverà come ciarlatanismo” gli addebita Alfred J. Ayer. “L’ultimo spiritato barlume di filosofia romantica tedesca” gli trova Roger Scruton, nei momenti buoni - perché “la sua opera più importante, «Essere e tempo», è formidabilmente difficile, a meno che non sia puro nonsenso, nel quale caso è ridicolmente facile”. Ma viene molto bene in inglese, perfino conseguente.
Ci sono più Heidegger. Un fenomenologo, un post-strutturalista, un proto-decostruzionista, uno scolastico, un agostiniano in petto, un teologo, per prima fu discusso dai teologi, un mistico, un ruralista un po’ reazionario. E “uno privato, per lo più celato alla vista”, Collins poteva scrivere nel 2013, prima dei “Quaderni neri”. Ma l’inglese ha una formidabile capacità di assimilarsene la terminologia - o Jeff Colins, che pure non è filosofo ma un professore di storia dell’Arte. Si scorre il volume senza dover fare mai il peso alla traduzione con l’originale.
Forse è anche l’effetto del graphic thinking, bizzarro: come se Heidegger si semplificasse e chiarisse – senza che si appiattisca, a ogni evidenza.Le subordinate convogliando nelle didascalie, le affermazioni e gli assiomi evidenziando nella nuovlette. La disposizione della pagina doppiando la consecutio logica. Nulla di nuovo, ma il papiro o incunabolo Heidegger viene srotolato, perfino gradevole e semplice – è l’idea dell’editore Richard Appignanesi, applicata ormai a una congrua serie, scientifica e filosofica, di “guide” semplice, brilanti, esaurienti.
Heidegger c’è tutto. Ossimorico – “luce oscurante”, “la verità è svelamento, quindi la verità è un mistero”, “pensare è una sedzuione dl anscondere”, “una rappresenta ione dell’essere, in parole o altro, è non essere”. Anti-tecnica. Agro-pastorale. Metafisico – l’ultimo dei metafisici, attardato su essenze, origini, verità, i temi dela metafisica. Mitico – costruttore del mito dell’essere. Nazionalista non ambiguo.
Jeff Collins-Howard Selima, Introducing Heidegger. A graphic Guide, Icon Books, pp. 176, ill.
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