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venerdì 1 dicembre 2017

Il fascino della persona senza qualità

In una giornata media le tv nazional fanno spettacolo ospitando circa 300 italiani comuni, gente cioè non del mestiere, non di spettacolo: “I fatti vostri”, “Forum”, “La vita in diretta”, “Ci vediamo in tribunale”, “L’eredità”, “The Wall”, “Soliti ignoti”, le tante “Prova del cuoco”, almeno un talk-show serale, il teatrino della politica con giornalisti, politici, economisti, e  uno spattacolo serale di talenti. Almeno100 mila l’anno.
Lo fanno perché costa meno. E per fare nazionalpopolare, fare parlare l’uomo della strada. Anche per la curiosità, di tante esperienze e passioni bizzarre. Ma con una predilezione, non necessaria, per le questioni e i linguaggi bassi: litigi per lo più, insofferenze, cattiverie, al limite grigiore. E sempre sofferenze.
Fare spettacolo col grigiore è in realtà la chiave: ributtare l’uomo comune nella sua ananke. Non prospettargli un’ora, un giorno di meraviglia. La meraviglia è apparire sul piccolo schermo, è la fine dell’ambizione.
Il paese si specchia nella mediocrità. Se ne inorgoglisce. Ci guadagna anche soldi.

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