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martedì 2 aprile 2019

Il Terzo settore, o della carità pelosa

Dopo i Cara, i centri di accoglienza per richiedenti asilo, le case-famiglia, per gli stessi migranti e più ancora per i ragazzi senza famiglia o tolti alle famiglie: il ministero dell’Interno avvia un riesame che è solo necessario. Tutte le attività del Terzo settore, o presunto volontariato, sono cresciute con criteri e a fini di nessuna carità.
Sono organizzazioni che si propongono per gestire le attività sociali che il settore pubblico, Stato e Comuni, non sono in grado di gestire da soli, e a costi comunque ridotti. Di fatto sono organizzazioni che, per quanto non a fini di lucro, operano nell’interesse dei soci o della associazioni-fondazioni che stanno loro dietro. Con poca o nessuna cura dell’umanità che è loro affidata. Specie dei minori, che vivono in queste strutture, create per “la protezione dei minori”, abbandonati quando non maltrattati.

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