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giovedì 4 aprile 2019

Ombre - 457

Obama si è sfilato dalla ricostruzione dell’Aquila. Con Michelle. Al loro posto invece la Russia di Medvedev ha fatto molto – è quella che ha fatto di più. Su quotidiano.net Rita Bartolomei fa l’elenco di chi ha donato e chi no
Obama non ha fatto avere le borse di studio per universitari promesse. Michelle non ha “adottato” la chiesa di Santa Maria Paganica – uno dei 44 monumenti della “lista di nozze” proposta da Berlusconi. Con la Russia (9 milioni) hanno contribuito il Giappone (6,6), il Canada (3,3), la Francia (3,2), la Germania (4,9 milioni, per un terzo fondi raccolti tra gli italo-tedeschi), l’Australia (2,7, id.), il Kazakistan (1,7).

Coopermondo, una ong di Confcooperative e Federcasse, con un investimento di due milioni ha promosso in Togo una cooperativa per la produzione e la commercializzazione di ananas biologici che occupa mille persone, di cui un terzo donne. Lo racconta a Manola Piras su PolicyMaker
il presidente di Confcooperative Gardini, con la considerazione: se quei mille togolesi, fortunati sopravvissuti al deserto, alla Libia e al mare, fossero sbarcati in Italia, “in meno di dieci giorni lo Stato avrebbe speso di più di quel che è stato necessario epr aiutarli a casa loro”.

Il vice-presidente del consiglio Di Maio, come sempre in giacca e cravatta, si sbaciucchia con l’ultima fidanzata nell’erba alta. A villa Borghese, luogo notoriamente intimo. Tra le guardie fuori campo, ma ben vigili.
È solo una foto per “Chi”, il settimanale del gossip. Su ordine, forse, del medico? No, è che Salvini gli ha rubato una scena, uscendo con una nuova ragazza in un locale.  

Una cooperativa a Roma, di pedagoghi, psicologi, assistenti sociali, si aggiudica dal Comune un appalto milionario, da 2,6 milioni, per la prima accoglienza di minori abbandonati. Più una diaria di 118 euro per minore. Che la cooperativa però induceva a scappare, presentando dopo qualche giorno la denuncia. Il terzo settore, stella del sottogoverno, sarebbe la sentina di ogni vizio nel paleo italiano.

“Oltre 50”, dice il giornale, “le fughe accertate” dalla cooperativa romana di accoglienza dei minori. Non tutti insieme, nell’arco di due anni e mezzo. Ma la giustizia, che ne era a conoscenza, è intervenuta solo ora. La giustizia in Italia è malata proprio nel cervello, nella funzione.

Succede in una partita (è Spal-Lazio) che un calciatore caduto nell’area avversaria si rialza subito e spiega all’arbitro di essere scivolato – lo spiega temendo un’ammonizione per simulazione. Ma l’arbitro gli dà il rigore, a favore, come se fosse stato spinto dall’avversario. La giustizia in Italia è propri malata.

Alberto Angela va vedere su Rai 1 il complesso monumentale di Noto, di chiese e palazzi, ricostruito in due decenni dopo il terremoto del 9-11 gennaio 1683 che rase al suolo la città – magnitudo 7,3, il terremoto più forte mai registrato in Italia, il 23mo più catastrofico nel mondo. Lo stesso giorno che L’Aquila “celebra” i dieci anni dal terremoto, e chiese e palazzi – colpiti molto meno che a Noto nel Seicento, sono ancora transennati. La Repubblica ha molte colpe.

“A noi gli sfratti e a loro date una casa”: c’è Forza Nuova, col fascismo,  a Torre Maura a Roma, e forse c’è razzismo – nessuno vuole  rom vicini di casa, che del resto non fanno nulla per meritarselo. M il ragionamento non è razzista: ci vuole intelligenza nelle soluzioni “sociali”, anche solo un poco.

C’è una logica nel tutti condannati a Torino per Salvatore Ligresti e i suoi tre figli, e per tutti assolti, con le stesse imputazioni, a Milano – assolti proprio tutti, l’uno dietro l’altro? Sì, i giudici di Torino volevano che le gloriose redditizie assicurazioni dei Ligresti, Fondiaria. Sai, Milano, finissero a Unipol, la banca del sindaco Fassino (“abbiamo una banca”).

“Arriva la Tesla per (quasi) tutti”. Costo: 57 mila euro.
“L’abbiamo provata e ha un’accelerazione fantastica, da 0 a 100km in 3,5 secondi”.
Il business ecologico vuole tutti scemi?

Corrispondenze trepide dalla Turchia sule elezioni amministrative. Come se fossero state vere elezioni, con i giornali chiusi, i giornalisti dentro, la tv padronalizzata, i curdi bombardati. Di quali speciali favore gode Erdogan nei giornali, figuro peraltro antipaticissimo, col suo islam d’accatto.

Si potranno fare sei mesi di servizio militare. Gratuito. Compensato con “crediti” all’università. Per il disprezzo divenuto totale, regolamentare, governativo, dell’apprendimento e della cultura. Dopo la cancellazione della storia e della geografia dalle scuole, il segno più evidente della barbarie nella quale il pese si ravvoltola – la stupidità esiste.


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