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giovedì 28 ottobre 2021

Su Mps una battaglia con due perdenti

È vera guerra tra Unicredit e Tesoro sul Monte dei Paschi? Sì, è dichiarata - il negoziato per la fusione è interrotto ufficialmente. Ma è una battaglia, se si conclude qui, con due perdenti. Ha perso il Tesoro, che si tiene sul gobbo una banca che gli (ci) è costata  già 5.4 miliardi, altri 2,5-4 ne vorrà l’anno prossimo, e non ha più acquirenti in vista. Ma ha perso Unicredit, che rimane una banca grande, ma non abbastanza.
Si attribuisce a Orcel, neo ad di Unicredit, l’acquisto alternativo di Bpm. Come se Bpm fosse una preda. Possibile se non addirittura facile. Mentre non lo è, e anzi ha intenzioni e piani di espansione suoi propri. Del resto, anche se si arrivasse a una fusione concordata invece che a un’acquisizione, tra Unicredit e Bpm le convenienze sono ridotte, a fronte degli handicap – la sovrapposizione delle aree di mercato ben fuori dei limiti antimonopolio. E poi Draghi, che il mondo bancario conosce come pochi, ha deciso di rendere il gioco delle fusione meno vantaggioso fiscalmente.

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