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martedì 18 gennaio 2022

Draghi non è stupido

C’è forse un motivo per cui la politica non sa fare a meno di Draghi, eleggendolo al Quirinale (unica soluzione unanime), e sta cercando di tenerselo meglio a capo del governo: perché non può farne a meno, la politica avendo trovato infine in questo governo un ancoraggio. Niente di eccezionale, nessun potere straordinario, solo le cose che a mano a mano si sono presentate da fare. Ma fattuale. Capace di dare indicazioni, e perfino di decidere - benché costituito da partiti in contrasto tra di loro. Senza superlativi, né di unità nazionale, né di salute pubblica. Un governo come i tanti, con ministri anche di poca o nessuna esperienza, che però governa.
A un certo punto delle conversazioni con Domenico Porzio, nelle sue ultime settimane di vita (ora in “Fuoco all’anima”), Leonardo Sciascia dice brusco, come soleva parlare: “I governi italiani, da De Gasperi in poi, sono stati dei governi stupidi”. Alla richiesta di spiegarsi aggiunge: “Stupidi in quanto privi della capacità di semplificare i problemi e quindi di affrontarli dal verso giusto. Perché lo stupido è complicato, è più complicato dell’intelligente”. Si dice bizantino, con eufemismo che non dice niente, per non dire stupido. Tanto più che il tempo passa e le cose comunque accadono.  

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