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domenica 23 gennaio 2022

Il razzismo si sottovaluta ma costa

Per l’anniversario dell’assassinio di Martin Luther King, il Fondo Monetario Internazionale pubblica una ricerca sulla rilevanza del fattore razziale nella pubblicistica economica. È zero, o prossima allo zero.
Analizzando i dati tematici di ogni articolo dei dieci più importanti periodici economici negli ultimi dieci anni solo lo 0,2 per cento dei 7.920 articoli esaminati si occupa di razza, razzismo, interdetti o ineguaglianze razziali. La maggior parte della saggistica esaminata copre naturalmente i problemi monetari, il 7,4 per cento, con le tematiche di Borsa (4,3 per cento), e di assetti aziendali (3,8). Ma il fatto razziale resta molto indietro anche in raffronto agli altri temi di inclusione: la distribuzione del reddito (2 per cento), la povertà (1,4), il genere (0,8 per cento).
Una serie di riferimenti a studi recenti viene fornita per spiegare che il fattore razza, in quanto escludente o penalizzante, all’ingresso, in carriera, negli sbocchi e al consumo, incide sulla produttività, sui consumi, sul benessere collettivo.
Martin Čihák-Montfort Mlachila-Ratna Sahay, Race in Economics, International Monetary Fund, free online

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