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martedì 10 gennaio 2023

Come nacque Sciascia – una storia d’altri tempi

“Qui la struttura è rimasta quella antica”, Laterza scrive a Sciascia il 14 novembre 1986, “e i rapporti con gli Autori sono rimasti di amici, come in antico”. Era tre anni prima della morte dello scrittore, e la corrispondenza (il libro è del “carteggio 1955-1988”) fra editore e scrittore si era dipanata per 33 anni. Una storia d’altri tempi. Quando un autore sconosciuto, “un maestro”, di scuola, proponeva un breve scritto all’editore, che non solo lo leggeva, ma sapeva fiutarci il di più, se c’era. E insieme con lo scrittore poi ci ha costruito il suo primo libro.
Laterza aveva notato il primo abbozzo su “Nuovi Argomenti”, la rivista di Carocci e Moravia. Cui Italo Calvino, primo destinatario della prima prosa di Sciascia, in quanto direttore de “I gettoni” Einaudi, lo aveva mandato, essendo troppo corto per la collana, ma anche questo fa parte della storia. Di quando i libri si facevano: l’autore non era una casella postale, o un’agente, gli editori avevano orientamenti, oltre che conti da quadrare, e leggevano.
Un centinaio di lettere si susseguono, la prima metà delle quali sulla scrittura e la pubblicazione di “Le parrocchie di Regalpetra”. Anche perché Sciascia si dice a più riprese scontento di Einaudi, dove, in assenza di Calvino, non aveva più referenti – già nel 1964 ci trova solo “barriere burocratiche (e di burocrazia che non ha nemmeno il merito di essere ordinata)”.
Leonardo Sciascia-Vito Laterza, L’invenzione di Regalpetra, Laterza, remainders, pp. 155 € 6

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