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mercoledì 11 gennaio 2023

Cronache dell’altro mondo – immigratorie (242)

I lavoratori immigrati in America sono 27 milioni, il 17,3 per cento della forza lavoro.
Nelle industrie tecnologiche la presenza di immigrati è maggiore: nella produzione di chip un terzo dei 112 mila addetti sono stranieri di recente immigrazione.
Fra gli ingegneri elettronici i nati all’estero sono al metà – in prevalenza indiani e cinesi.
C’è carenza di domanda nel mercato del lavoro, nonostante il rientro nel mercato, nel corso del 2022, di 1,7 milioni di pensionati. La disoccupazione è al 3,5 per cento (tra i bianchi al 2,7 per cento, tra i neri al 5,3), al di sotto del 5 per cento considerato il volano migliore tra offerta e domanda – anche per prevenire l’inflazione da salari.
Lo squilibrio è analogo a quello della seconda guerra mondiale.
Fra gli immigrati in attività il più gran numero è di “latinos”: 7,1 milioni dal Messico (4,5 per cento della forza lavoro), 5 milioni dal Centro America (3,2 per cento), 2,1 dal Sud America (1,3).
Elevato è anche il contingente asiatico, di lavoratori immigrai non irregolari: cinesi, coreani, giapponesi, indiani, vietnamiti assommano a 7,6 milioni (4,9 per cento)
I lavoratori immigrati dall’Europa risultano 2,6 milioni (1,7).

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