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lunedì 9 gennaio 2023

Ombre - 649

“Un cristiano non usa la durezza di chi giudica”, ammonisce il papa da balcone. Lo stesso che ha eletto a giudice Pignatone, un pubblico accusatore, e ha personalmente condannato vari cardinali prima che venissero condannati - nonché il segretario del papa defunto con la manageriale perfidia: “Lei conserva il posto ma da domani non venga a lavorare”.
 
“Non è un mistero che in Italia praticamente tutta l’alta burocrazia, ma anche buona parte del ceto dirigente d’impresa, abbiano simpatie per il Pd: che, negli ultimi dieci anni, è stato un autentico partito-Stato”. Detto da Alberto Mingardi, che è un liberale, non è strano, ma sul “Corriere della sera”, che sponsorizza il Pd, sì. È anche vero che le cariche pubbliche appartengono a chi vince le elezioni per una legge Bassanini, cioè Pd.
                                                                    
Siamo in una crisi del capitalismo sconcertante e c’è un problema morale serio, confida, in grande, a Beda Romano sul “Sole 24 Ore” Jacques de Larosière, già a capo del Fondo Monetario Internazionale, della Banque de France prima dell’euro, e della Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Insomma, uno che sa le cose. Come non detto.
 
Gli argomenti di de Larosière non sono da poco: il risparmio non è remunerato, “l’investimento produttivo a lungo termine è limitatissimo”, “a differenza della rivoluzione industriale, la rivoluzione ambientale non creerà nuove risorse”, il debito pubblico è spaventoso, favorito dalle banche centrali, che da guardiane se ne sono fatte promotrici, la funzione pubblica si è asservita agli affari e alla politica, tre quarti della nuova ricchezza nel Millennio sono “da imputare all’incremento dei prezzi”, solo il 23 per cento alla “creazione di nuove risorse reali”, di questo aumento ha beneficiato il 10 per cento più ricco del mondo, “salari e stipendi sono stagnanti”.
   
“Jack Ma sempre più all’angolo: ha perso il controllo di Ant Goup”, e di Alibaba, l’amazon cinese, forse di maggior successo del gruppo americano. Ha perso il controllo non per un raid di altri azionisti ma per decisione del governo, del Pcus, il partito Comunista cinese. Come non detto.
 
I consiglieri comunali Pd a Roma, buona parte di essi, minacciano di non votare il bilancio per protesta contro il sindaco Gualtieri, reo di avere fatto le nomine senza “consultarli” – condividerle. Sono gli “eletti” di Area Dem, i fiancheggiatori, e gli “zingarettiani”.
Il resto del Pd romano contesta le nomine all’ultimo respiro decise da Zingaretti in Regione prima di dimettersi.
 
A Roma peraltro, tra Regione e Comune, si moltiplicano le nomine “senza curriculum”, in previsione del voto a febbraio per la Regione. “Ecco il poltronificio elettorale” titolano le cronache romane, che pure sono pro-Pd – dopo avere fustigato nelle pagine nazionali il governo di destra perché vuole cambiare qualcuno dei “manager” nominati dal Pd in dieci anni di governo non eletto.
 
Il cardinale Joseph Zen è stato ricevuto dal papa per la prima volta dopo l’arresto subito l’anno scorso, a novant’anni, a Hong Kong dalla polizia di Pechino, con l’accusa di avere fornito assistenza legale ai dimostranti incarcerati. Zen era in permesso straordinario - cinque giorni - per partecipare al funerale di papa Ratzinger. Davvero non si capisce questo papa Francesco venuto da lontano, tanto amorevole con comunisti e massoni e tanto disattento con i suoi.
 
Roncone a san Pietro al funerale di papa Ratzinger percepisce che per i fedeli in piazza è “un autentico e grandioso papa in attività”. Mentre papa Francesco è un papa di strada?
È vero che è un gesuita che si atteggia a francescano.
 
“Il Milan, mio e di Capello, ha stupito tutti, creando un grande collettivo. Ma quel Milan c’era per il club che aveva alle spalle: con la sua storia, la sua visione, il suo stile. Il club viene prima della squadra!”. Deve dire l’ovvio Arrigo Sacchi tanto i giornalisti sono superficiali. Ma: dobbiamo rivalutare Berlusconi?
 
“A più di cinquant’anni da «Romeo e Giulietta» di Zeffirelli i protagonisti fanno causa alla Paramount per una scena osée”… Di Zeffirelli? Dopo cinquant’anni? È più che evidente che i “diritti” e la stessa “civiltà dei diritti” non sono un fatto di libertà ma di “contingency lawyers”, gli avvocati che sollecitano azioni giudiziarie senza oneri per il cliente in cambio di una percentuale dei danni eventualmente liquidati. Patrocinanti storicamente contro assicurazioni, banche e aziende, da qualche tempo contro i medici ospedalieri, e per i “diritti” quando si può agire contro qualche danaroso. 

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