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giovedì 26 gennaio 2023

Il cane che sfidò le SS, e gli ucraini

Presentato come film d’azione, si vuole una “storia vera”, di una giovane famiglia ebrea a Berlino negli anni 1930, con due bambini e molti cani, uno dei quali, il pastore tedesco Zack, sarà d’aiuto al figlio anni dopo per la fuga dal campo di sterminio. Dopo essere passato – quando le leggi hitleriane impedirono agli ebrei di tenere un cane - al servizio di un militare tedesco per l’addestramento alla caccia degli ebrei, nella quale è stato bravissimo e viene premiato, con cibo speciale e altri trattamenti.
Una storia “vera” come le tante in voga da alcuni anni su aspetti marginali del Reich hitleriano, della “vita normale” di Hitler, e della Germania – il cibo di Hitler, le serve di Hitler, eccetera. Per soddisfare un mercato sempre fiorente di morbosità, Hitler è sempre un’attrazione. Questa è più vera delle altre nel senso che non confonde le parti – anche se nella linea ambigua, del bene-male, che ha fatto il successo di Benigni, “La vita è bella”.
Riprogrammato dalla Rai per il Giorno della Memoria, è un film di “prima del diluvio”, del 2021. Dove con le SS si temono gli ucraini. Indistintamente, SS e non. Vederlo ora, che gli ucraini sono il baluardo dell’Occidente contro la barbarie russa fa una certa impressione.
È anche un film ungherese. Lynn Roth, americana, firma un film tutto ungherese: nell’Est Europa gli intrecci sono molti, e la storia non si dimentica.
Lynn Roth, Zack, cane eroe, Rai 1 e RaiPlay

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