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lunedì 5 novembre 2012

Bazoli pigliatutto, la fine di Bankitalia

Che ne avrebbe detto Draghi? Il silenzio della Banca d’Italia sul progetto di Banca Intesa d’incorporarsi Unicredit sta diventando assordante. Non solo fra i dirigenti delusi di Unicredit e Mediobanca.
Nonché sul progetto specifico, sul quale, essendo per ora giornalistico, non sarebbe opportuno un suo intervento, l’ex banca centrale si astiene anche da valutazioni generali, da autorità di sorveglianza e massima intelligenza del settore. Si fa per esempio valere il principio “più grande è più efficiente”, mentre il contrario si sa che è vero. La Banca d’Italia dovrebbe inoltre garantire i controlli antimonopolio, che ad essa sono in parte delegati nel settore bancario.
La Banca d’Italia di Visco sembra rassegnata al ruolo di banca privata, dove quindi gli azionisti sono al comando, e il primo azionista è Intesa. Il silenzio di Visco si segnala però sulla diversa reazione che avrebbe avuto il suo predecessore di appena un anno fa, Mario Draghi. Anche se, poi, tacciono tutti su un progetto di così enorme rilevanza, pure l’Antitrust e la Consob.

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