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giovedì 8 novembre 2012

Ombre - 154

Pomigliano è la migliore fabbrica al mondo. Insomma, su 700 impianti analizzati di 15 paesi. Ma per farlo sapere la Fiat deve pagare una pagina di pubblicità. Un milioncino, fra giornali grandi e piccoli. Se è censurata la Fiat…

La Guardia di Finanza perquisisce l’amministrazione del Pd e della Regione Emilia per il doppio incarico della segretaria di Bersani. La previene sui giornali il vice Procuratore Capo di Bologna, il quale assicura che non di una perquisizione si tratta, e anche anzi la Guardia di Finanza è andata a ritirare le carte che il Pd le ha consegnato. Voleva attirare l’attenzione sulla perquisizione?

Massimo Franco ipotizza una legge elettorale per decreto. Una sciocchezza. Ma è giornalista informato: la Costituzione-che-non-si-può-cambiare subirà anche questo sfregio?
Il 2 novembre il “Corriere della sera” vede Berlusconi arrivare a Malindi nell’albergo di Briatore, con una quindicina di persone al seguito. Il 6 lo fotografa invece con Briatore a San Siro, alla partita del Milan. Da Milano a Malindi sono 6.000 km., una dozzina d’ore, tra una cosa e l’altra, di viaggio col Gulf Stream. Il duo sarà ubiquo? Spiegherebbe molte cose.

Il Gulf Stream 5 è collaudato per 16 persone, ma strette. Non della stazza di Berlusconi o Briatore. O si restringono?

Un processo osceno come quello Ruby sarebbe impensabile se non ci fosse. Tenuto su da giudici donne, poi. Ma Milano non se ne vergogna. Sta in agguato per mordere le fortune di Berlusconi, prima o poi una condanna ci scappa.

Le giudici del processo Ruby sono, tre su quattro (Ilda Boccassini, Carmen D’Elia, Orsolina De Cristofaro – la quarta è Giulia Turri) di nome e eloquio meridionali. Ma anche di loro la leghista Milano non si vergogna. Sono sufficientemente milanesizzate, utili cioè allo scopo.

Che lo Stato non abbia combattuto per vent’anni la mafia è la tesi dei cinque giudici palermitani del processo Stato-Mafia. Compresi gli anni ruggenti cioè di Caselli e Lo Forte. Palermo non ha pietà per nessuno. Salva solo i Ciancimino e gli Spatuzza. Sperando che dicano il nome fatidico.

Il segreto dell’inchiesta palermitana è nelle venti pagine di sintesi che i giudici danno ai giornalisti. Che fissano al 1994 “la definitiva saldatura del patto Stato-mafia” scellerato. Conso, Mancino, Di Maggio, erano falsi scopi, è nel ’94 che c’è Berlusconi. Tutti senatori i Pm dell’accusa?

I Pm dell’accusa al processo Stato-Mafia sono cinque. Si capisce che la mafia è indisturbata a Palermo, la Procura antimafia ha altro da fare.
Pensare che Falcone distrusse la mafia da solo.

Contro il monopolio di Milano, il calcio tenta di salvarsi dando la gestione degli arbitri a dirigenti del Centro Italia, toscani, marchigiani, emiliani. Che però, se non rigano, a scadenza ineluttabile  vengono silurati. Tra sospetti e sarcasmi, cosa in cui Milano eccelle. Ora è la volta di Nicchi e Braschi.
Uno solo Milano ha salvato, Collina. Che è toscano, ma era stipendiato dal Milan tramite la Opel, sponsor del Milan. E andava a pranzo ogni settimana dal dirigente arbitri del Milan.

Ora che si vende, il 70 per cento circa in mano pubblica (Provincia e Comune di Milano) della Milano-Serravalle viene offerto a 658 milioni di prezzo base. Senza autocritica, neppure dall’onesto Pisapia. Anche se il prezzo è molto inferiore ai 220 milioni circa pagati per il 15 per cento ai Gavio dalla Provincia. Ben otto anni fa. Con 176 milioni di sovrapprezzo “per il controllo”.

“Ho avuto l’impressione che l’orchestra coprisse un po’ troppo i cantanti”. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, vuole mettere le mani sul teatro Massimo, a partire dal direttore artistico, e quindi si esibisce anche nella critica musicale. Di un’opera contemporanea inafferrabile ai più, tra dissonanze e cacofonie. Inarrivabile Orlando.
Intramontabile anche: si può dire il sindaco tutta Palermo, se non tutta la Sicilia. A ogni elezione fa il pieno, senza eccezioni, mafia dunque compresa.

Una giornalista di “Report” scopre, da sola, che la contabilità di Idv è falsa. Cosa che tutti sapevano (tutti i partiti hanno una contabilità falsificata, più o meno, con finti centri studi, finti convegni, finte pubblicazioni)  Non la Guardia di Finanza. Non Pignatone, o altro giudice della Procura di Roma. Che continua a ignorare “Report”.

Oppure “Report” ha diffamato Di Pietro, perché no? L’ex giudice ha fatto centinaia di cause per diffamazione e le ha vinte tutte. la. Dunque si querelerà contro “Report”?

Viene Steinbrück, leader dei socialisti tedeschi, e dice semplice la verità: “Il governo (Merkel) parte da un’analisi insufficiente della crisi, ritenendo che si tratti di una crisi del debito pubblico. È così solo parzialmente. A questa analisi insufficiente segue una terapia sbagliata. E questa terapia viene praticata da due anni: risparmiare, risparmiare, risparmiare. Intanto la situazione non diventa migliore ma anzi più problematica. Gli Stati scivolano dalla recessione alla depressione”, il credito internazionale si fa più difficile, bisogna “risparmiare” sempre di più, eccetera.

Marchionne deve pagare una pagina della “Nazione” per dire a Firenze quello che non ha detto: che non ha parlato male di Firenze. È proprio vero che nemmeno la Fiat riesce a bucare il cominform.

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