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giovedì 2 maggio 2013

Ignazio Chi

Questo Marino che ci ritroviamo in tutte le primarie, e ora ha vinto quella a sindaco di Roma, chi è, cos’ha fatto. È senatore? Sì, da quasi dieci anni, si è candidato ai talk show. È siciliano? No, è genovese, di padre siciliano. Chirurgo? Dovrebbe esserlo, perché è stato licenziato dall’ospedale di Pittsburgh dove lavorava, per irregolarità nei rimborsi spese (lui dice che si è dimesso e non è stato licenziato, ma è la stessa cosa). E che ci faceva a Pittsburgh? 650 trapianti e 650 pubblicazioni scientifiche, dice nell’anonima autobiografia di Wikipedia. Poi nel 1997 è andato a Palermo, dove il governatore berlusconiano della Sicilia Provenzano gli ha creato un centro trapianti apposta per lui, Ismett. Ha fatto in tempo a ideare e praticare il trapianto salva-Aids, dice, che ha abbandonato l’Ismett, i sieropositivi, e le pubblicazioni in serie, e si è messo in politica. È dunque un politico?
Questo Marino si segnala ora per non aver votato la fiducia a Letta per antiberlusconismo. Ma anche questa è una comodità offerta dal Pd a chiunque. Non sarebbe invece uno di Grillo che s’è infiltrato nel Pd? La sua autobiografia su Wikipedia fa grande caso di uno scandalo-non-scandalo. Di quando nel 2010 il Policlinico di Bologna cancellò la sua collaborazione perché aveva osato sfidare alle primarie del Pd Bersani.
P.S. - L’Ismett è andato avanti per conto suo, organizzato dalla Umpc, Integrated global health enterprise, di Pittsburgh. Un’impresa sanitaria specializzata in trapianti. A Palermo ne ha già fatti un migliaio, assicura, con “buoni risultati”. Senza Marino. Il quale è vero che fu aiuto per quindici anni di Thomas Starzl, il chirurgo dei trapianti di fegato. Ma è pure vero che i grandi chirurghi americani si dotano di assistenti europei, sudamericani e asiatici, in qualità di antenne per la clientela nei paesi d’origine.

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