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venerdì 3 maggio 2013

Se mafiosi sono i Carabinieri

Nel giorno in cui il “Corriere della sera” affida la mafia a un maresciallo dei CC, che accusa i CC, vale ricordare che lo Stato-mafia non nasce ora, se questo se ne poteva scrivere quindici anni fa, giorno più giorno meno:
 “Ha involontariamente ragione Buscetta, che spiega al suo Lodatore ufficiale: “La mafia è ora direttamente la politica. È stato un errore”. Considerare la mafia un fatto politico, più e prima che un fatto criminale, non è soltanto un’ingiuria agli onesti del meridione, è opera di dissoluzione della politica e dello stato.
“L’improvvisa insufficienza dei carabinieri ne è lo specchio: perché rischiare contro i capi, i padroni? La disintegrazione del Sud ne è la conseguenza: ci hanno tolto la politica, che altro ci rimane? È qui la perversità degli Orlando e Pintacuda, che Sciascia fiutava, ma ridusse a piccolo carrierismo dei giudici – che invece, purtroppo, si attaccano a qualsiasi carro, purché vinca.
“Un criminale è anzitutto un criminale. Un politico mafioso è un mafioso. Anche se i mafiosi alla Buscetta sono più colti e intelligenti dei Lodatori e dei prodi Orlando. Nonché dei professori che li hanno messi in cattedra – non mafiosi poiché sono compagni?”. 

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