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mercoledì 7 gennaio 2015

Sade ammansito in Italia

Di tutte le opere del Grand Tour la meno immaginifica - il lungo saggio di Carlo Pasi, su Sade e l’Italia, a partire dal radicamento cui Sade ambiva della sua famiglia nella Laura del Petrarca, sono la parte migliore del viaggio. E tuttavia utile come repertorio, su Firenze, Roma e Napoli, e i dintorni di Roma e Napoli: palazzi, gallerie, monumenti, in elenchi minuziosi, precisi, e freddi.
Il viaggio durò alcuni mesi tra il 1775 e il 1776, quando già la fama del giovane marchese era sulfurea, e anzi per sfuggire alle possibili conseguenze dell’ultimo scandalo, la condanna attesa a Lione per abusi su cinque ragazze minorenni nel suo castello di La Coste. Nel 1772 era già stato in Italia, per sfuggire alla condanna a morte del tribunale di Aix per avvelenamento e sodomia, ma standosene tra Torino e la Savoia, e senza la pretesa di doverne scrivere
I costumi sessuali vi hanno poche righe. Naturalmente di carattere sadiano, seppure al coperto dello sdegno. La pedofilia di cui a Napoli si faceva mercato, femminile (“bambinette di quattro o cinque anni”) e maschile, e a Firenze. Dove la metà delle donne per bene fa meretricio – “Si afferma che la metà delle donne di qualità della città si prostituivano a casa loro”.
Questa è l’edizione completa, approntata nel 1996, con alcuni capitoli inediti sui dintorni di Napoli e di Roma. Una guida turistica, intesa come elenco di opere. Con le illustrazioni (disegni, sanguigne, gouaches) del compagno di viaggio del marchese, il pittore Jean-Baptiste Tiercé, da lui appositamente ingaggiato.
Donatien Alphonse François, marchese de Sade, Viaggio in Italia, Bollati Boringhieri outlet, pp. LXXVI + 422 . ill. € 30,98

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