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lunedì 5 gennaio 2015

Fisco, appalti abusi (64)

Boom del pellet. Il governo aspetta cinque-sei anni, che il costo altissimo del gas spinga molti a passare al pellet, con bruciatore, termostati e tutto, cinque anni dopo aver investito sul gas, con caldaie e tutto, e poi porta l’Iva sul pellet dal 10 al 22 per cento. Quando si dice la crisi dei consumi.io dei consumi.

“Senza regole gli antibiotici non funzionano”: è una campagna pubblicitaria vistosa (costosa) dell’Aifa, l’agenzia del farmaco. Perché gli antibiotici si vendono, allora, liberamente?

In prossimità delle feste Banca Intesa riduce la provvista di liquido alle filiali. Il correntista deve correre a destra e a manca se per caso vuole fare una spesa straordinaria, o ha troppi nipoti da regalare.

I Comuni aumentano l’acqua a pochi mesi dal referendum con cui se ne sono ripresi il monopolio. Con lo slogan “l’acqua è un bene pubblico”. Che però, ora dicono, va inteso così: l’acqua non è vendibile, il servizio sì, la fornitura. Fanno quindi pagare l’acquedotto, anche se insufficiente, e la depurazione, anche se inesistente. Usano l’acqua per aumentare le entrate. Dopo aver fatto credere il falso al referendum.

La biglietteria del Parco della Musica a Roma è aperta fino alle 23. Ma alle 20,30, dopo un viaggio di un’ora,  non si può prenotare per la Befana due giorni dopo.  Un addetto allo smistamento della coda  lo impedisce: “Venga domani. Stasera non è possibile: ci sono due casse e tre concerti da coprire”. Non c’è nessuna coda, ma il sindacalista è fermo - l’addetto allo smistamento fa il sindacalista.
Il Parco della Musica paga lo straordianrio notturno a due cassiere e un sindacalista per non fare i biglietti?
Il sindacato vigila al Parco della Musica per non lavorare?

Il concerto “La ChiaraStella” di Ambrogio Sparagna, “I canti di Natale”, non si può nemmeno comprare online. È il concerto che si voleva prenotare. L’addetto alla coda aveva rinviato alla biglietteria online, pur di non vendere i biglietti per la Befana. Forse Sparagna non ha pagato il pizzo?

Si rifà il catasto per aumentare gli estimi ai fini fiscali, “adattandoli ai valori di mercato”. Ma metà degli immobili non hanno nessun mercato: fuori delle città non c’è mercato. E un terzo almeno non ha nessun valore, giusto il ricordo familiare – seppure oneroso di Irpef, Imu, Tari e ora anche Tasi. Il fisco è cieco? Non necessariamente, altrove è acuto.

Può il fisco essere brigantesco? A D., il paese d’origine, un sacchetto di spazzatura costa 5 euro di Tari.

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