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lunedì 26 dicembre 2016

La pace di Putin

“Time” non può metterlo in copertina, ma  tutti sano che l’uomo dell’anno è Putin. Che ha vinto la guerra di Siria, una guerra lampo. Ha creato un asse, dopo due secoli di guerre, con la Turchia. Ha continuato a ingrandire la Russia, col protettorato sul Donbass, dopo l’annessione della Crimea, e il protettorato sulla Tansnistria, in vista dell’incorprazione. È sopravvissuto alle sanzioni europee e al calo del petrolio, e sta risorgendo d’intesa con l’Arabia S audita. Con un solido piede in Iran, tra le potenze regionali la più solida e affidabile, per storia, demografia, tradizione culturale e politica, articolazione sociale, in mezzo a Stati tribali e monocratici. Se fa la pace in Siria – e niente glielo può impedire – senza le solite vendette che negli stati tribali tengono luogo della politica, può fissare stabilmente la Russia nella regione.Il Medio Oriente è russoAnzi, il Medio Oriente oggi è russo. Non si può dirlo, sembra esagerato. Sembra anzi inverosimile, ma la potenza dominante in Medio Oriente è all’improvviso la Russia. Israele non teme la Russia, con la quale ha avuto un rapporto stretto, benché remoto, fin dalle origini, al tempo di Stalin. Anche se la Russia è stata, e figurativamente è, protettrice dei palestinesi: il rapporto è ambiguo, ma di fondo positivo. Il Libano, che ha sempre sentito la Russia lontana, la sente ora quasi di casa, e la sorpresa non giudica tutto sommato sgradevole. Con la Russia in Siria, il Libano ritiene infine, dopo quarant’anni, la minaccia continua degli Assad disinnescata. Con una soluzione, magari, anche all’invasione dei profughi siriani, che mezzo Libano hanno occupato senza la menoma attenzione dell ‘Europa e degli Usa, tanto solleciti con i profughi in Turchia.
L’espansione russa avviene in un’area dove la presenza militare americana – Nato comprese e volenterosi – continua a essere dominante. Ma è ora inconcludente. E non più sorretta da una politica, da un progetto. A partire dalle “primavere arabe”, che erano la mascheratura della Fratellanza Mussulmana, dei vari gruppi cioè dell’integralismo islamico: un errore, o un imbroglio. L’Occidente combatte guerre di cui non sa farsi la morale, né conosce l’esito per cui combatte. 

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