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lunedì 19 febbraio 2018

Il fascino segreto di Hitler

Titolo originale “L’assaggiatrice”, mutato forse in traduzione per l’uscita in contemporanea di un romanzo con tema analogo di Rosella Postorino, “La assaggiatrici”. È la storia di una giovane donna profuga nel 1943 sulle Alpi, dove trova lavoro nel gruppo di donne che assaggiano i cibi destianti a Hitler, per evitare che sia avvelenato. Magda è la cittadina qualunque che, per questa strana occupazione, viene a conoscere i segreti del Reich, e vivrà una serie di avventure. Una sorta di “vita quotidiana” del Rerzo Reich, la storia vissuta dal basso. Da donne quasi di servizio – perché solo assaggiatrici donne? Gli ingredienti sono molti, insicurezza, paura, amore, terrore, resistenza, suicidio, fascino del male, vendetta, dalla parte del bene e dalla parte del male. Mescolati con abilità.
Una non storia in realtà. Ben congegnata, tra  intrighi, vendette, colpa e sensi di colpa. Un altro escamotage per sfruttare il fascino demoniaco del Terzo Reich, che tanti lettori golosi ha - magari sotto la specie dell’antinazismo. Marta è accudita, al matrimonio con un membro segreto della Resistenza, ma anche dopo, da Hitler con Eva Braun solleciti. Hitler non è cattivo, è solo uno che si autosuggestiona. I tedeschi, bontà loro, lo credono un visionario.
L’autore l’editore lo fa maschio – “V.S.Alexander è un appassionato studioso di storia con un forte interesse per la musica e per le arti visive” Ma lo indirizza sulla scrittura al femminile, di Shirley Jackson, narratrice di fantasmi, Daphne du Maurier e le sorelle Brontë - un’altra “Elena Ferrante”?  
V.S.Alexander, Al servizio di Adolf Hitler, Newton Compton pp. 348, ril. € 9,90

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