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venerdì 23 febbraio 2018

L’ossessione assassina

Si può prestidigitare la morte? No. Ma la coppia infernale ci riesce. Due volte, sembrerebbe, poiché la vittima è doppia, due gemelle mutole – parlano tedesco.
Una storia di amore-morte, in filigrana. Nel mondo circense: nomade e illusionista. Una madre tardiva, divorante – con “un istinto di matrona”. Un figliol semi-abbandonato. Un innamora mento impossibile. La suspense è costante – troppa: faticosa, insostenibile.
Un romanzo duro, quale è la cifra dei due diabolici – fornitori di idee  a Clouzot (“I diabolici) e  Hitchkock (“Vertigo”). Sulla traccia del Simenon amaro, senza Maigret, che aggredisce il lettore con applicazione, senza la pietas di Simenon.  La coppia fa di più, e si vede. “Le incantatrici” sembra un manuale di scrittura di copia: non un racconto concertato, ognuno interviene ad aggiungere una pagina e un’ideuzza (un particolare, un’ipotesi, una traccia) all’altro.
Una narrazione tutta visiva: una sceneggiatura pronta, in dettaglio, con le didascalie tecniche. Sono narrative le parti descrittive, anomale rispetto al plot. Poche: la vita in collegio, la vita nei caravan, il business circense, gli uffici placidi di polizia, la trasformazione del protagonista.
Boileau-Narcejac, Le incantatrici Adelphi, pp. 198 € 18

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