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mercoledì 7 febbraio 2018

Il lavoro c’è, mancano i lavoratori

Il lavoro c’è, ma qualificato. Manca l’offerta. Per buchi considerevoli. In Italia come in Francia e in Germania, dove pure si fa molta formazione lavoro.
Unioncamere calcola che un posto di lavoro specializzato su cinque, il 21,5 per cento della domanda delle imprese, ha avuto problemi di reperimento nel 2017. Più del doppio che nel 2016, quando la difficoltà aveva riguardato il 12 per cento della domanda.  Peggio va per l’industria, dove in un anno il rapporto è anch’esso raddoppiato ma su cifre più alte, il 13,3 nel 2016 e il 26,6, uno su quattro, nel 2027 – in cifra poco meno di 320 mila posizioni di difficile copertura, tra operai, tecnici e ingegneri.
In Germania quasi la metà degli imprenditori, il 45 per cento, dichiara di avere problemi a coprire gli organici qualificati. In Francia la quota è di poco inferiore, il 42 per cento – ma sale al 66 per cento nel comparto automotive, ben due posti di lavoro su tre. A fine 2017 i buchi negli organici di fabbrica in Germania erano superiori al milione, 1,1 milioni. In Francia sui 2-300 mila.   
Si fa risentire la demografia, in calo in Italia ormai da trent’anni – in Francia e in Germania da più tempo.  E la carenza di formazione al lavoro, specialmente acuta in Italia – dove pure i disoccupati sono ora prevalentemete di lunga durata, e tre-quattro ventenni su dieci non trovano occupazione.
L’immigrazione supplisce, ma poco e male. Perché un immigrato, anche se qualificato professionalmente, ha comunque degli handicap, linguistici e di assestamento socio-culturale. E perché l’immigrazione, malgrado sia percepita in aumento, è da qualche anno in forte calo, in Francia, in Germania e anche in Italia. 

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