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lunedì 22 ottobre 2018

Il mondo si muove


L’urbanizzazione è parte del movimento migratorio che la globalizzazione ha scatenato. Aprendo all’economia (produzione) mondiale le grandi aree del pianeta, dove i quattro-quinti, o cinque-sesti, della popolazione mondiale si trova.
È migrazione interna, verso i centri produttivi, le città. E migrazione internazionale e anche intercontinentale, alla ricerca di una qulache forma di reddito, in risposta a una domanda, benché generica e confusa.
La domanda è ora evoluta su posizioni di contrasto all’immigrazione, ma di fatto sempre bisognosa di nuova forza lavoro. In Europa, dove il tasso di sviluppo demografico nei primi vent’anni del Millennio si riduce allo 0,1 per cento, gli occupati aumentano dello 0,4 per cento – 0,5 nella Unione Europea, a 27. Negli Stati Uniti invece il tasso di sviluppo demografico è più alto, seppure inferiore all’unità, allo 0,8 per cento. E questo spiega le restrizioni all’immigrazione dell’ultimo decennio delle amministrazioni Obama e Trump.  

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