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lunedì 15 ottobre 2018

Le cretine americane

Lo Xingu è, forse, un libro. Comunque qualcosa di nuovo, che è bene conoscere ma di cui non si sa – la conoscenza è arte difficile. L’incontro con la Grande Scrittrice in tournée è dunque febbrile. Ma niente vi si produce.
Arriva la Grande Scrittrice in provincia, per il suo ultimo libro, “Le ali della morte”. E il club letterario delle donne, il Lunch Club, si eccita. Ma naturalmente non si sa che dire alla Grande Scrittrice. Che naturalmente non è proprio eccitata dalla tournée, una corvée.
Ma il problema non è della conoscenza, il racconto è uno sketch della vita americana, borghese, femminile, in provincia. Di cui ora tutto si sa attraverso gli sceneggiati tv, e molti libri, di Updike, Talese e altri, ma un secolo fa una novità, una tipologia che Wharton portava alla luce.
Per il lettore italiano oggi un singolare raffronto emerge con analoghi circoli paesani, quelli siciliani dei racconti di Sciascia e Camilleri, anche loro spesso in attesa dell’Ospite. I caratteri qui sono sfumati, non “caratterizzati” come è l’uso nella narrativa siciliana (il teatro siciliano ha sempre molti ottimi “caratteristi”). Ma è sempre il vecchio rito atellano del “vieni avanti, cretino”.
Edith Wharton, Xingu, Passigli, pp. 61 € 7,50

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