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domenica 14 ottobre 2018

I russi sono cattivi, gli americani buoni


Al cinema, nei romanzi, nelle cronache, i cattivi sono russi – gli americani in genere buoni, anche quelli della Cia, per le sinistre, americane. I russi sono avvelenatori, hacker, sovversivi, mestatori, vandali. Lo erano nella guerra fredda, in quanto comunisti, e quindi all’opera per sovvertire l’Occidente, Ma continuano ad esserlo anche ora che la R ussia non è niente, solo un paese grande.
Pigrizia? Il bersaglio è comodo, per cronisti soggettisti e romanzieri. Tanto più che la Russia, dopo trent’anni di libero transito, resta terra incognita. Per il pubblico è disinformacija e non va bene, si rischia grosso. Ma il pubblico non conta nell’opinione pubblica – quando si rifarà la storia dell’opinione pubblica bisognerà ternerlo presente.
O non è pigrizia. Col cattivo russo imperante è scomparso del tutto il cattivo americano- “un americano tranquillo”, “il nostro agente all’Avana”.

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