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mercoledì 18 dicembre 2019

Appalti, fisco, abusi (162)

Si prospetta e si impone attraverso i media il pagamento di qualsiasi cifra con carta di credito come rimedio all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco. Mentre non ha nulla a che fare con queste finalità – il denaro è tracciabile comunque. Ma serve solo a pagare un quid alle banche e agli intermediari finanziari. A farlo pagare ai consumatori-utenti. Impercettibile, ma comunque un costo.

“Nel 2018, dicono Ocse e Cgia, le pressione fiscale reale ha superato già di oltre sei punti quella ufficiale, toccando il 47,9 per cento” – il “Corriere della sera” conferma quanto questo sito spiegava un mese e mezzo fa.

Si continua a presentare il mercato libero, ora dell’energia, come un beneficio per gli utenti. Mentre è palese a tutti, si vede dalla bolletta, che il costo dell’energia è aumentato sul mercato libero e in molti casi (le utenze a basso cosumo) più che raddoppiato. Ciò si vede nella voce di costo materia energia, e più nelle due voci sussidiarie (ma enormemente costose) del trasporto-trasmissione e del contributo alle fonti di energia rinnovabili, che si pagano a prescindere dai consumi.

Senza contare il costo dell’Aurorità di settore, che non serve praticamente a niente - se non ad avallare i “ritocchi” alle varie voci della bolletta, a beneficio sempre degli operatori, Terna, Tim, Snam, e le miriadi di fatturatori. Non a garantire i consumatori, funzione per la quale Prodi l’ha creata tredici anni fa.

Il costo di elettricità e gas è più che raddoppiato con la liberalizzazione del mercato. La liberalizzazione è una grossa truffa reiterata, a danno dei consumatori: il mercato resta oliogopolistico, controllato da pochi soggetti dominanti, esente da regolazione.

Il contributo alle fonti di energia rinnovabili, “oneri di sistema”, va a operatori  ignoti e ad attività opache. Niente è certificato e riscontrato: l’ammontare esatto delle quantità di energia da fonte rinnovabile prodotta, e soprattutto il loro utilizzo in rete. A fronte di un contributo per kWh e mc. che è fisso, e può essere superiore al costo della “materia energia”, del consumo effettivo di fonti di energia.


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