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sabato 21 dicembre 2019

Sul Maometto di Dante la legge del taglione

Un gruppo di saggi per la “storicizzazione delle culture letterarie del Due e Trecento” – questo il sottotitolo: “Dante’s World: Historicizing Literary Cultures of the Due and Trecento”. Le uniche  cose certe in argomento sono che Dante ha posto Maometto nel profondo dell’inferno, e alcuni pensatori islamici nel limbo. C’è una ragione? Sì, una cosa è la fede e un’altra la conoscenza. Sembrerebbe di no, ci può essere fede senza conoscenza?, ma così è – era. La sconnessione John Tolan collega alle vite di san Francesco, che Dante mostra di avere utilizzato, nelle quali si fa grande caso della missione del santo presso il sultano d’Egitto al Kamil.
Il tema specifico di Maometto all’inferno è trattato in apertura da Maria Esposito Frank e Karla Mallette. Quest’ultima spiega il trauma fisico inflitto a Maometto, al canto 28, come una inversione sottile dell’ortodossia islamica – una sorta di legge del taglione. Maometto è tra i “seminatori di discordie”, la cui pena è di essere fatti a pezzi da un diavolo munito di spada. Maometto gli appare “fesso”, diviso in due, con le interiora pendenti tra le gambe: è lui stesso a mostrarsi a Dante, aprendosi il petto. E profetizza la morte violenta anche di fra Dolcino, altro eretico.
Un affascinante contributo, di Giorgio Battistoni, racconta come nel 1921, per i seicento anni della morte di Dante, il Comune di Verona avendo deciso di aprire la tomba di Cangrande della Scala, il corpo fu trovato avvolto da indumenti di fattura islamica, riconducibili alla dinastia Ilkhanide, mongolo-persiana, 1256-1335: Verona commerciava con l’Oriente islamico. E non è tutto: Dante a Verona incontrò, secondo Battistoni, due letterati ebrei, Hillel ben Samuel e Immanuel ben Solomon (“Manoello Giudeo”), già membri a Roma di un’accademia di traduttori dall’arabico.
David Abulafia completa la raccolta con un saggio sugli “ultimi mussulmani” d’Italia, - la vicenda degli arabi internati da Federico II a Lucera – che non furono però gli “ultimi” arabi in Italia: ce ne saranno lungo la costa tirrenica, specie in Calabria e in Liguria, e nel Salento..
Una discussione spassionata, si tratta la questione senza pregiudizi né entusiasmi – uno pensa a Maria Corti, pure dotta filologa, e rabbrividisce. Il titolo ricalca quello di Asìn Palacios, la ricerca di un secolo fa che ancora sconvolge il politicamente corretto italico.
Jan M.Ziolkowski (a cura di), Dante and Islam, Fordham University Press, pp. 384 $ 28  

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