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mercoledì 1 dicembre 2021

Il complotto di Ferragosto

Scandalo Morisi in campagna elettorale, e poi archiviazione. La giustizia a orologeria, la macchina giudiziaria del fango (ma c’è altra giustizia?) si è perfezionata, non c’è che dire. Almeno ci fanno risparmiare qualcosa, in termini di scartoffie e ore lavoro di Carabinieri e Finanza, senza più i processi chilometrici di anni e gradi di giudizio.
È curioso, ragionando di complottismo, trovarsene uno squadernato davanti. Ma le cose succedono.
Molto ben congegnato, peraltro, il plot  di Ferragosto: il moralista che è un riccastro, e un debosciato – paga le marchette cinquemila euro. Ma tanto più preoccupante. 
C’è anche puzza di segreti nell’affare Morisi. I due prostituti rumeni che lo accusano non erano confidenti? Sì. Non sono loro che hanno portato i Carabinieri a casa di Morisi, in tempo reale?
Il plot sembra anche un ceffone al presidente del Copasir, il centro parlamentare che “sorveglia” i servizi segreti, che è presieduto da un leghista, come Morisi, che aveva appena rinviato ai mittenti le dimissioni, benché richieste con insistenza dai più.
Inquietante? Da ridere, come voleva - l’Italia ha visto ben di peggio, bombe con morti, molti morti, nemmeno tanto segreti.
La giustizia politica però  è sempre brutta. Peggio, per dire, di Mussolini: quello si dichiarava, e anzi si esibiva, le Procure invece si nascondono, anzi si negano, nel mentre che manipolano la vita pubblica, e privata. Magari solo per un avanzamento, o una nota di merito nella “cordata” – le cordate non le ha inventate Palamara.
Non usano il manganello, né l’olio di ricino? Come no, bastano i social – è ben passato un secolo, il progresso esiste, anche i giudici si aggiornano.

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