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sabato 4 dicembre 2021

Un popolo di complottisti

Per il 5,9 per cento degli italiani il covid non c’è. E forse sono gli stessi, il 5,8 per cento, che credono la terra piatta. Sembrano pochi ma sono tre milioni e mezzo di persone – se il campione della ricerca Censis è giusto, se esprime la massa della popolazione (il Censis, che si è basato a lungo sulle intuizioni del sociologo De Rita, non dà la metodologia delle sue ricerche). Per un numero doppio, sette milioni, il vaccino anti-covid è inutile. E per pochi meno, sei milioni, l’uomo non è mai sbarcato sulla Luna. Il complotto ha radici nell’ignoranza, poiché non stiano parlando di interessi personali o politici?
Un numero ancora più elevato, il venti per cento, dodici milioni di italiani, crede che il 5G, la nuova tecnologia telefonica mobile, è un trucco per controllare le persone. Questo è più vero, e gli italiani, col la più alta densità di cellulari e di uso dei cellulari al mondo, sono i meglio piazzati per dirlo. Ma controllati solo da ora, col 5 G? È da tempo che google sa in quali posti entro ed esco, cosa compro,  quanto ho pagato, e forse anche cosa mi dico con le persone.
Un numero spropositato, sempre che il campione Censis sia attendibile, due italiani su tre, crede l’Italia governata da pochi burocrati, affaristi e politici. D’accordo tra di loro?
La stessa percentuale crede che il mondo sia governato dalle multinazionali – non più in concorrenza tra di loro?. E un po’ meno, tre italiani su cinque, lo ritengono governato da una cricca.
Può darsi che l’idea del complotto, italiano e universale, si sia diffusa in Italia con il covid. Se fosse invece un dato storico, spiegherebbe l’inattendibilità della politica in Italia – il voto a caso, alla meno peggio, rituale, o l’astensione. 

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