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sabato 2 dicembre 2023

Divertirsi nei truci anni 1970, si può

Un ritorno felice, dopo i tre film di successo imbroccati da Bruno, soggettista, sceneggiatore e regista. Per una miniserie, di episodi veloci e irresistibili, sugli “anni 1970”.
Nel primo episodio la inevitabile “serata” alternativa-contestativa, tra rivoluzione e fumo, in una comune, ma molto individualista. Gian Marco Tognazzi ha scoperto di essere stato adottato, tramite una vecchia foto semiscolorita della presunta madre naturale, e parte alla sua ricerca, rubando al mago, lo stesso Massimiliano Bruno, la ricetta del tempo. Giallini e Morelli naturalmente lo inseguono, poiché è il custode dei soldi rubati, di cui sono ovviamente a corto. E incontrano il “movimento” post-Sessantotto, in una comune attorno al ricco intellettuale Maurizio Lastrico. La convivenza con se stesso in fasce e con la madre giovanissima e femministissima – il maschio “non esiste”, nemmeno nella fecondazione - è un gran racconto.
Poi, prima del ritorno alla contemporaneità, ci sono, anch’esse inevitabili per gli anni 1970, le trame: i servizi deviati, le bombe eccetera. Che i tre prodi cavalcano saggi e abili, naturalmente vittoriosi.
Bruno, nel ruolo di geniere del tempo, si studia di rimediare allo sfortunato rigore di Baggio contro il Brasile che costò all’Italia il Mondiale del 1994 - non gli viene facile.
Una commediola indiavolata della pregiata ditta Lucisano - specialmente felice il casting dei tanti comprimari. Un umorismo svagato e divertente.
Massimiliano Bruno-Alessio Maria Federici, Non ci resta che il crimine, Sky Cinema, Sky Atlantic

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