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mercoledì 3 aprile 2024

Dal superbonus al giubileo, il sindaco della provvidenza

 Imperturbato Gualtieri, oggi sindaco di Roma, prosegue dal Campidoglio la frenesia spendereccia che lo contraddistinse al ministero dell’Economia. Oggi per i mile o duemila appaltatori romani, grazie ai fondi speciali per il giubileo (essere sindaci di Roma al quarto di secolo è una pacchia, paga tutto lo Stato). Quando fu all’Economia col miracolo del superbonus, che secondo gli ultimi calcoli del suo ex ministero costerà 200 miliardi. Un’enormità, anche Paperone si sarebbe spaventato. Di cui avrà beneficiato il 4 per cenrto delle abitazioni civii. Un gigantesco privilegio.
L’ex ministro ora sindaco fa come se niente fosse. Ma nessuno gliene chiede conto. I suoi amici fanno sapere che la colpa è della Ragioneria Generale, che non ha calcolato il costo del bonus. Ma la Ragioneria le obiezioni le aveva fatte. Qualcun altro rovescia le responsabiltà sugli uffici legislativi del ministero dell’Economia. E qui la colpa è evidente: la tecnica legislativa collaudata si cautela sempre con un plafond, raggiunto il quale la norma che aziona la spesa cessa di validità. Mentre qui si sono spalancate le porte. Non un errore, troppo marchiano – un limite alla fine è stato posto, il termine temporale, ma congegnando la norma in modo che il termine dovesse slittare.
Ma Gualtieri è come se non ne sapesse nulla. Come non ne sa nulla l’allora sottosegretario grillino alla presidenza del consiglio, suo interfaccia per la supermiliardaria regalia miliardaria, Lorenzo Fraccaro. Che oggi, trombato alle elezioni, mette a frutto, anche lui, il superbonus: fa il consulente per sanare i danni prodotti dalla sua, e di Gualtieri, legge. Da libero professionista, in primari studi tributari. Un “campo largo” di bonus.

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