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venerdì 5 aprile 2024

Di chi è il papa, Francesco

Facendo la conta, ci sono solo i gesuiti dietro il papa Francesco – e non tutti. Con la chiesa “latina” (latinoamericana), che conterà molto nel conclave dopo le nomine di Francesco ma non decide. E alcuni cattolici negli Usa, intellettuali, studiosi. Non è più la curia romana a criticare il pontefice, che ne ha ha ridotto o eliminato privilegi e usi – né gli ultraconservatori. Ora sono in ballo questioni di fede.
L’isolamento del papa è emerso dopo il suo documento dottrinale “Fiducia Supplicans”. Quello in cui prevede la benedizione anche alle coppie “irregolari o dello steso sesso”. Una raccomandazione che va contro la dottrina del matrimonio come sacramento - come mtuum adiutorium, inteso alla procreazione.
L’opposizione al documento è stata generale, eccettuata la chiesa “latina”. Il papa ha fatto allora diffondere dal dicastero per la Fede la precisazione che la benedizione non deve protrarsi per più di 15 secondi (sic!) e che va somministrata ai singoli, anche se in coppia, ma non in quanto coppia. Inoltre, per smorzare le proteste, ha condannato vocalmente l’utero in affitto, “è solo mercimonio”, e la “pericolosissima” teoria gender.
La precisazione sul documento “Fiducia Supplicans” non ha bloccato le proteste. Il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, che è stato prefetto della Fede nei primi quattro anni di papa Francesco, poi emerito (pensionato), uno che ha condannato l’omofobia e ha avallato la teologia della liberazione, ha pubblicato una lettera in varie lingue per avvertire, dopo un prologo telogico, che “non ci sono testi biblici, o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di questo provvedimento”.
Un anno fa lo stesso cardinale aveva criticato l’inflessibilità del papa sui riti in latino: “La stretta di papa Francesco sulla messa in latino è un’imprudenza. Non è stato prudente insistere con intransigenza nel disciplinare i cosiddetti tradizionalisti. Sarebbe bastato mantenere il motu proprio del 2007 di papa Benedetto, che era più prudente perché teneva dentro tutto il panorama ecclesiale.
Al Pontefice suggerisco di essere maggiormente attento a tutte le sensibilità dentro la Chiesa, anche quelle più lontane dalle sue”.
Il papa ha risposto con una battuta polemica: “Nessuno si scandalizza se benedico un imprenditore che sfrutta la gente, che è un peccato gravissimo, mentre accade se si tratta di un omosessuale: è ipocrisia”. Il papa, che si vuole radicalmente progressista, lo è in forma oggi si direbbe populista, e questo apre lo spazio ai distinguo, anche fra i porporati che gli sono stai e sono accanto.
Sul documento “Fiducia Supplicans” la chiesa Copta si è detto “costretta” a congelare il dialogo teologico con Roma. E il Secam, Symposiun of Episcopal Conferences of Africa and Madagascar, che riunisce le conferenze episcopali africane, ha detto che non applicherà il documento - papa Francesco ha disposto per loro un’esenzione.

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