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venerdì 5 aprile 2024

La Nato suona la sordina

I 75 anni della Nato sono stati ridotti a mera cerimonia, affollata ma di pochi minuti, non c’era niente da dirsi - non un riesame, non un programma. L’Alleanza è solida, cioè nessuno la contesta, ma come svuotata. Effetto della Russia? Non osa fare la guerra alla Russia, dopo averla provocata con i suoi schieramenti, e non ha una strategia alternativa.
È che la Nato è, come è sempre stata, un’alleanza sghemba. Non tra pari, ma di un nugolo di satelliti sull’asse americano. E l’America, oggi, non ha nulla da dire, se non continuare la guerra “di frizione” in Ucraina – a spese degli ucraini.
L’America ha usato l’Alleanza, dopo il crollo dell’Urss, in Europa contro l’Europa, piuttosto che contro un nemico esterno. Contro quella che chiamava “Fortezza Europa” negli anni 1990, quando la Ue sembrava divenire, con l’euro, una potenza economica di primo piano. Bastò allora la globalizzazione, l’apertura dei mercati al mondo, e specificamente all’Asia, per riequilibrare il mercato, con la relegazione dell’Europa a un piano subordinato, tra licenziamenti, bassi redditi, bassa produttività. Poi gli Stati Uniti si sono fatti arbitri, stimolandoli, degli odi fra le tribù slave, che sono una buona metà dell’Europa. Incoraggiando la dissoluzione della Jugoslavia, inventando il Kossovo contro la Serbia, addestrando l’Ucraina e ogni altro ex suddito contro la Russia.  
L’esito? L’ipotesi di un conflitto generalizzato, della Nato contro la Russia, malgrado il tanto parlare che se ne fa, è invece non solo improponibile ma non voluto ed escluso a priori.  Per ragioni politiche prima ancora che umanitarie. Nessuno vuole impegnarsi direttamente in una guerra contro la Russia. La cerimonia dei 75 anni è servita solo a dare questo messaggio. Anche perché la Russia grande potenza militare resta nell’interesse della strategia anticinese degli Stati Uniti.

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