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giovedì 25 giugno 2009

Il giudice in campagna

Sembrava impossibile e invece è vero: D’Addario si convertì all’antiberlusconismo l’8 giugno, Cioè quando si seppe che il sindaco Emiliano, un giudice, non era riuscito a farsi confermare a sindaco di Bari. Può anche darsi che si sia convertita qualche giorno dopo. Ma quel giorno è stata convocata dal valoroso procuratore antimafia Scelsi. Questo sappiamo oggi dai giornali e telegiornali amici dell’inflessibile Procuratore. Gli stessi che hanno avuto in anteprima e in esclusiva il materiale plutopornografico di cui ci inondano.
Il Procuratore sapeva già delle squillo baresi. Ma non credeva tanto. Fino al giorno dopo le elezioni. Forse è la illuminazione improvvisa di quel day after che ha lasciato muti in tutti questi giorni i politici pugliesi, dal governatore Nichi Vendola in giù.
Scelsi è procuratore noto in città per seguire un filone d’indagine sulle tangenti sanitarie alla regione Puglia. Stancamente. Uno scandalo dove si era manifestato un giro di squillo, e che coinvolge gli esponenti politici del suo partito, il Pd, oltre che i vendoliani che presiedono la Regione Puglia. Faticoso, oltre che noioso. Inoltre, il 15 aprile erano andati in liberta i mafiosi della banda Strisciuglio, ventuno delinquenti da tempo condannati, perché nessuno in Procura e in Tribunale s’era occupato di far depositare la sentenza. E bisognava in qualche modo rimetterli dentro. Insomma il giudice s’era preso una vacanza, informano sempre i giornali amici – amici del giaguaro? ciò che raccontano è da fortezza militare, se ci fosse ancora. Dove fosse in vacanza non si dice. Forse in campagna, dove si medita.
È durante la vacanza del giudice che l’illuminazione è insorta? Non si sa. Ma è anche ovvio, come non averci pensato prima: la Medea di Macherio aveva aperto un’autostrada. Fatto sta che all’improvviso il valoroso Procuratore antimafia torna in servizio e lavora in segreto. All’improvviso no, poiché c’è stata la mezza sconfitta elettorale del compagno Emiliano. E così l’8 giugno stesso D’Addario è stata convocata dal giudice.
Poi D’Addario ha deciso, autonomamente, di attaccare Berluconi e di chiamare il “Corriere della sera”. Che infatti ha mandato i suoi giornalisti a Bari dalla D’Addario. È bastata una telefonata della D’Addario a via Solferino: “Pronto, sono D’Addario”. Ah, sì, e subito gli inviati del “Corriere” sono arrivati al suo domicilio, anche se lei lavora fuori casa. I giudici non c’entrano, si sa, con le decisioni improvvise delle donne.
È inoltre vero che il giornale milanese in un fiat si procurava le foto della signora. Anche se la ricerca dev’essere stata un lavoro difficile, perché quelle presentabili sono poche (quelle del calendario, benché allegate agli atti, sono subito scomparse dai siti).

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