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mercoledì 24 giugno 2009

S'incarta a Milano il processo a Consorte

Non c’erano dubbi e così è stato: la Procura di Milano ha avviato, nello dattenzione per lo scandalo delle squillo, l’insabbiamento del processo a Consorte per la scalata alla Bnl. Non c’erano i presupposti per un procedimento penale, e quindi l’insabbiamento era dovuto. Ma conferma doppiamente come la Procura di Milano sia la longa manus del gruppo di controllo della città, l’asse Intesa-Rizzoli Corriere della sera, e per esso al dominus della banca e della città, l’avvocato Bazoli.
Per ora la richiesta di proscioglimento lascia fuori Consorte. Riguarda tutti gli altri soggetti, eccetto lui e, naturalmente, Fazio, che era l’obiettivo dell’attacco milanese. Più qualche comprimario, l’onorevole Latorre, dirigenti delle cooperative, e i soliti Ricucci, Coppola e Statuto. Consorte però già sa che col capo d’imputazione riformulato lui non potrà che essere assolto. Con tutti i banchieri che lo hanno sostenuto – eccetto forse Vincenzo De Bustis (Deutsche Bank), che ha la colpa collaterale di essersi avvicinato a Berlusconi.
Condanne sicure peraltro – non c’è distinzione com’è noto a Milano tra Procura e giudici – ci saranno solo per Fiorani, che ha chiesto di patteggiare. L’ex governatore della Banca d’Italia, Fazio, e il suo capo della Vigilanza potranno uscire, volendolo, dal processo. L'obiettivo di Bazoli eliminare il potere d’interdizione che Fazio si era costruito in Generali e su Mediobanca, nonché sulle combines bancarie, e quindi su Milano (la prima cosa che il successore di Fazio ha fatto, Giovanni Draghi, è stato di spogliarsene). Consorte è venuto buono come falso scopo, per mascherare l’attacco a Fazio e alla Banca d’Italia.

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