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venerdì 11 luglio 2014

Il viaggiatore è meglio narratore che nomade

Doveva essere una summa dell’autore, ma meglio si rilegge fuori dei cliché (nomadismo, collezionismo). Il saggio su Stevenson – un doppio: come fustigarsi allo specchio. Quello sul razzismo biologico di Konrad Lorenz, l’etologo premio Nobel 1974: una scoperta d’archivio che esplicita molti sottintesi. Le case capresi d’autore, di Malaparte, Axel-Munthe, il barone Fersen. E lo storione familiare.
Sarà vero che “il reale è sempre più fantastico del fantasioso”, ma come saggista Chatwin è solo diligente, ripetitivo anche, insistito.  
Bruce Chatwin, Anatomia dell’irrequietezza

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