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sabato 13 settembre 2014

L’arricchitevi di Clinton

Vent’anni fa, giorno più giorno meno, si registrava:
“Clinton ha scelto Reagan: sregolatevi, indebitatevi, arricchitevi. Ha tergiversato per un anno e mezzo sull’ipotesi di accelerare la crescita con le riforme sociali, per esempio con l’investimento nell’istruzione, anche nella sanità. Ma senza probabilmente crederci, giusto per pagare un tributo agli elettori che lo hanno preferito a Bush, repubblicano non reaganiano. Con convinzione ha poi decretato la fine del “welfare come lo conosciamo”, con tagli incisivi alla spesa.
Non è la sola novità: la deregolazione del settore finanziario, l’altra novità, è potenzialmente più esplosiva. Banchieri e affaristi potranno fare quello che vogliono, la vigilanza è in pratica inesistente. E l’effetto immediato s’è visto: il credito galoppa. Tutto questo è democratico, non si può eccepire a Clinton: ora vanno in banca anche i piccoli, se non i poveri, e ottengono credito. Ma se per investire o migliorare socialmente, nella casa, l’istruzione, le assicurazioni mediche, ancora non si sa. Quello che si sa è che i ricchi pagano meno tasse, meno che con Reagan, basta che diventino finanzieri. Mentre ipoteche sono segnalate di secondo e terzo grado, su immobili anche modesti, per pagarsi le vacanze o la Borsa, concepita come un roulette”. 

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