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giovedì 19 novembre 2015

Alice fa 150 anni

Lo Scartazzini di Alice, “Attraverso lo specchio” compreso, con ogni immaginabile lettura, rigo, si può dire, per rigo – ci sono pagine di sole note. Ma divertente, e illustratissimo, con un paio di centinaia di foto e riproduzioni, di Tenniel, e di Dalì, Potter, e altri. Martin Gardner, che lo impostò nel 1960 (poi rieditandolo un paio di volte, ogni volta arricchito, “More Annotated Alice” nel 1990, e la “Definitive Edition” nel 1999) era un matematico avventuroso e un logico come l’autore di “Alice”, e ogni suo indovinello e gioco di parole sa sbrogliare e avvilupare con altrettanto humour.
Il racconto di Alice può essere accidentale, come la vulgata dello stesso autore vuole, nato per caso come una delle tante favole – “faity-lore” – che raccontava alle bambine degli amici: “Nel tentativo disperato di  tirar fuori qualche nuova riga di fairy-lore, avevo mandato la mia eroina dritta giù per una tana di volpe, per cominciare, senza la minima idea di cosa sarebbe successo dopo”. Ma la materia per una lettura, per le tante letture di questo volume, tra le righe c’è – è il motivo per cui la “Avventure di Alice sottoterra” si sono via via trasformate in “Alice nel paese delle meraviglie”.
Questo bellissimo volume è anche Alice in America: è qui che Carlo Ludovico Dodgson, diacono, trova da qualche tempo terreno fertile, svaniti gli entusiasmi europei, da Joyce a John Lennon. Non solo nel dialogo a distanza con Gardner – autore di suo di una micidiale serie di indovinelli e volgarizzazioni di logica matematica. Anche in Walt Disney, e altrove a Hollywood, negli illustratori – di cui una cinquantina sono qui presentati – e nella critica. Questa edizione speciale, per il centocinquantenario di “Alice”, è stata ulteriormente arricchita dal presidente emerito della Lewis Carroll Society of North America, Martin Burstein, con un centinaio di annotazioni in aggiunta all’edizione del 1999, e una presentazione aggiornata.
Stranamente però continua a mancare, in questo universo carrolliano, anche in questa summa delle sue possibili letture nell’epoca della parità di genere e delle quote rosa, ogni riferimento ad Alive come “la donna”. Come era invece per il suo autore - la sua biografia è oscura ma anche chiara. C’è la bambina semplice e sensata, anche se non ingenua, di fronte a un mondo che non lo è. Ma la donna che, benché bambina, è tutte le donne, nell’immaginario del celibe diacono e non solo, questo ancora manca, anche in questa bibbia di Alice.
Lewis Carroll, The Annotated Alice: 150th Anniversary Deluxe Edition, W.W. Norton & C., pp. 432, ill. € 38,85

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