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lunedì 16 novembre 2015

La pace di Vienna

Non sarà stato un altro congresso di Vienna, non c’è alleanza, e nemmeno accordo, ma la configurazione di quello che può essere l’accordo sì. L’unico anche, in questo nodo del Medio Oriente che ora è islamico. La pace è di là da venire, ma la sua geometria è individuata e accettata
L’Is non è un problema occidentale, ma delle due potenze-confessioni islamiche nel Medio Oriente, Iran e Arabia Saudita. Che finalmente, per la prima volta, a Vienna si sono incontrate. È un problema di sciiti e sunniti anche, ma questo in secondo battuta, lo scontro è tra le due sub-potenze. Anche confessionali, ma armatissime, seppure non efficienti, l’una contro l’altra.
L’Is è un problema occidentale per la facciata, per il terrorismo ad alto effetto mediatico, ma è uno scontro quotidiano tra le due sub-potenze confessioni, con diecina e centinaia di morti ogni giorno. È un problema occidentale anche perché gestito male, con molte riserve mentali e molto dubbie reazioni. Dalle primavere arabe all’attacco alla Siria, non si sa in nome di che cosa, alla mancata cortocircuizione dell’Is stesso, che si alimenta via Turchia e potentati della penisola arabica, Arabia Saudita compresa.
Ma l’Occidente dovrà ora reagire. Dopo Parigi,. E soprattutto dopo l’intervento russo, militare e diplomatico - Iran e Arabia Saudita erano a Vienna allo stesso tavolo grazie soprattutto a Mosca. I suoi leader non danno una strategia chiara d’intervento, Obama, Hollande, Cameron, ma non potranno lasciare la pace a Putin.  

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